LA TEORIA UMANISTA

Il principale esponente di questa corrente della psicologia, Carl Rogers* (1902-1987), ha elaborato una forma di psicoterapia basata sul rapporto di parità tra terapeuta e paziente. Ispirandosi a questo approccio, un insegnamento, per risultare efficace e significativo, deve essere flessibile e spostare il suo interesse dai contenuti al protagonista della relazione educativa, ovvero l'alunno.
Una pratica didattica ispirata alla teoria umanista, secondo Rogers, richiede tre atteggiamenti chiave:
- autenticità o congruenza
- considerazione positiva incondizionata
- comprensione empatica
Questi atteggiamenti sono in stretto rapporto tra loro: l'educatore deve porsi dal punto di vista dell'allievo (empatia), senza formulare giudizi perentori o imporre cambiamenti di comportamento (considerazione positiva incondizionata) per indurre l'allievo a conoscere se stesso e a stabilire una continuità (congruenza). Rogers sostiene che la scuola debba preparare gli alunni ad adeguarsi alla società in continuo cambiamento. Inoltre l'educatore deve insegnare ad imparare, fornire agli alunni strumenti per poter usare adeguatamente le proprie conoscenze. L'allievo dovrà essere in grado di valutare da solo l'apprendimento avvenuto (autovalutazione). Questo meccanismo è utile per raggiungere il successo scolastico. Questo processo favorisce la metacognizione, ovvero l'autovalutazione dei risultati ottenuti.
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