lunedì 28 maggio 2018

l'educazione del cavaliere

L'EDUCAZIONE DEL CAVALIERE

 
Agli aristocratici è rivolta l'educazione cavalleresca. Questa  è la prima forma di educazione laica  impartita sull'ideale  cavalleresco. La formazione dei giovani aristocratici avviene spesso  all'interno da cui  imparano a leggere i testi e a scrivere. Al cavaliere  vengono insegnati lealtà e fedeltà. Egli impara a prendersi cura dei deboli e a difendere la chiesa. Quindi le virtù morali e  cristiane, insieme alla cortesia, sono  fondamentali per il cavaliere. Dopo un po questo atteggiamento tradizionale del cavalierew segue questo percorso:
1) il bambino a sette anni viene affidato al paggio
2) con i quattordici anni viene invitato come scudiero in un castello
3) con i ventuno anni diventa cavaliere

benedetto da norcia e cassiodoro: il monachesimo occidentale

BENEDETTO DA NORCIA E CASSIODORO: IL MONACHESIMO OCCIDENTALE


Dopo l'editto di Costantino e dopo l'editto di Tessalonica, la chiesa assunse un ruolo culturale fondamentale e anche nella formazione dei giovani, infatti è la chiesa che garantisce l'istruzione.
Sorse in oriente il monachesimo, che inizialmente era l'imitazione di cristo dei laici i quali vivevano in condizioni assurde( vita ascetica). Il movimento si diffuse anche in occidente dove troviamo uno dei più grandi rappresentanti del monachesimo: benedetto Da Norcia, che oltre a fondare diversi monasteri elaborò una regola : evitare l'ozio e favorire l'attività di tutti, e alterare il lavoro alla pregriera. Benedetto da norcia chiarì anche alcuni principi pedagogici fondamentali per la formazione dei giovani : i genitori devono essere informati sulla vocazione del figlio. Un altro grande rappresentante del monachesimo è marco aurelio cassiodoro, il quale fondò un monastero e oltre a questo, si dedicò alla suddivisione e al raggruppamento delle sette arti liberali, divise in : trivio e quadrivio e poi divise le lettere in: umane ,divine e varie.

giovedì 24 maggio 2018

sant'Agostino e il "maestro interiore"

SANT'AGOSTINO E IL "MAESTRO INTERIORE"


Agostino ,promuove una collaborazione tra religione e fede, egli ha una posizione di apertura al sapere pagano. Egli ha una concezione di insegnamento improntato sulla curiosità e sull'interesse dell'allievo.
Agostino, nella sua opera più celebre " il maestro " , affronta le questioni del suo pensiero educativo. Lui afferma che il maestro non può insegnare attraverso il linguaggio, ma attraverso il linguaggio può solamente stimolare la ricerca interiore della verità all'interno della propria anima (maestro interiore). Leducazione è un processo nel quale l'allievo è attivo protagonista, e non passivo ricettore.
L'allievo è molto importante, e pensa per far apprendere in modo definitivo l'allievo, la nozione dovrà essere percepita come vera. Anche l'amore gioca un ruolo importante per l'educazione difatti egli considera l'amore come anima dell'educazione.

la prima educazione cristiana e l'importanza dei fanciulli

LA PRIMA EDUCAZIONE CRISTIANA E L'IMPORTANZA DEI FANCIULLI

Inizialmente il cristianesimo era basato sul rapporto personale, un'educazione informale portata avanti dai Padri apostolici: autori che si sono ispirati all'insegnamento degli apostoli. Nell'ottica cristiana l'educazione è rivolta a tutti e quello cristiano è un messaggio universale che, attraverso un rinnovamento interiore vuole condurre la salvezza dell'anima. Il messaggio è incentrato sull'amore per gli altri e gli uomini necessitano di una guida ovvero Cristo stesso, gli apostoli e i sacerdoti.

martedì 22 maggio 2018

cristianesimo ed educazione: la salvezza dell'animo

CRISTIANESIMO ED EDUCAZIONE: LA SALVEZZA DELL'ANIMO

Dopo che il cristianesimo divenne  religione ufficiale  dell'impero, la  chiesa assunse maggiore  importanza. Il cristianesimo manifesta una  spiccata vocazione  pedagogica. Cristo è il maestro  e i vangeli sono i primi strumenti dell'educazione cristiana. Egli  insegna attraverso esempi  concreti ovvero le parabole.

lunedì 30 aprile 2018

il nome della rosa

IL NOME DELLA ROSA

Breve riassunto:
 Il bene­dettino Adso da Melk ormai vecchio racconta le vicen­de di cui fu testimone nel novembre del 1327 in un gran­de monastero benedettino del Nord Italia dove giunse come segretario del dotto francescano Guglielmo da Baskerville, incaricato di una delicata missione diplomati­ca. Dopo il loro arrivo, l'abbazia viene sconvolta da una serie di morti inspiegabili: prima il miniaturista Adel­mo, poi il monaco Venanzio, quindi l'aiuto biblioteca­rio Berengario, il monaco erborista e il bibliotecario Malachia. Durante i sette giorni di permanenza all'abbazia Gugliemo conduce le ricerche attraverso colloqui, in­terrogatori e osservando il comportamento dei frati. Ben presto comprende che i delitti muovono dalla bibliote­ca, la più grande della cristianità, costruita come un la­birinto il cui accesso è noto solo al bibliotecario. Nella biblioteca esiste poi una sezione finis Afrìcae a tutti inac­cessibile. Guglielmo e Adso riescono a penetrarvi e sciolgono il mistero. Gli omicidi sono opera dell'ex bi­bliotecario cieco Jorge da Burgos che ha voluto impe­dire la lettura di un libro secondo lui pericolosissimo: il secondo libro della Poetica di Aristotele dedicato al­la commedia e al riso e ritenuto perduto. Jorge convin­to che il libro potesse danneggiare la cristianità ne ha avvelenato le pagine e i frati che hanno tentato di leg­gerlo sono morti. Scoperto, Jorge preferisce morire: di­vora il libro avvelenato e da fuoco alla biblioteca.

domenica 29 aprile 2018

l'organizzazione scolastica romana

L'ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA ROMANA


L'istruzione primaria inizia a sette anni e il magister o il litterator insegna a leggere e a scrivere, mentre il calculator insegna il calcolo.
L'insegnamento è impartito attraverso un metodo ripetitivo-mnemonica e coercitivo, con un frequente ricorso alle punizioni corporali. 
All'istruzione secondaria, che dura dai dodici ai quindici anni, accedono solo ragazzi provenienti da famiglie aristocratiche, frequentando le lezioni di un grammaticus. Le materie erano grammatica, logica, retorica, architettura, musica, astronomia, geometria, medicina e aritmetica. 
L'istruzione superiore viene impartita nelle scuole di retorica secondo le indicazioni di cicerone nel De oratore: il magister dicendi o rhetor, l'insegnante di retorica, deve essere un professionista della parola e un esempio morale. Guida gli allievi alla composizione di testi che devono essere recitati. Gli alunni devono essere in grado di eseguire le controversie, dove si sostengono tesi opposte e le suasoriae, dove esortazioni immaginarie sono rivolte a personaggi storici nel momento critico di una decisione da prendere. Lo scopo di questa scuola è quello di preparare un cittadino in grado di itervenire nella vita politica o di intraprendere la carriera forense diventando avvocato.
Queste scuole privilegiano le completenze tecniche. L'istruzione tecnico-professionale viene impartita nel paedagogium a schiavi, liberti e artigiani liberi che ricevono una formazione professionale specializzata. Gli insegnanti di queste scuole vengono istruiti in collegia o corpora corrispondenti alle nostre scuole professionali.