RELIGIONE ED EDUCAZIONE IN INDIA
Due aspetti peculiari della società indiana sono la divisione in caste e l'influenza della religione.
Le caste sono classi sociali rigidamente distinte e chiuse, alle quali non si può accedere da una all'altra. Questo rende la società indiana estremamente statica. L'esistenza delle caste è giustificata dalla religione induista che nonostante sia stata abolita svolge ancora un ruolo molto importante nella società indiana attuale.
In India la religione influenza ogni aspetto della vita sociale e culturale. Anche l'educazione quindi è incardinata all'interno di un contesto religioso. L,antica India ospita due religioni: il buddismo e l'induismo.
L'INDUISMO:
è la religione più antica,risale all'invasione dell'India da parte degli Arii intorno al 2000a.C. Un concetto fondamentale dell'induismo è la reincarnazione. Alla morte del corpo l'anima si reincarna in un altro essere vivente in un ciclo vitale senza fine. I testi sacri dell'induismo sono i Veda, sui quali si basa la formazione dei sacerdoti induisti, i bramini, che costituiscono una delle quattro caste fondamentali. I Veda sono stati trasmessi oralmente fino al VIII secolo d.C., e perciò fino a quel momento anche l'educazione si è sviluppata senza la scrittura. Anche in seguito si è basata sostanzialmente sul metodo mnemonico, adottato per ricordare i testi sacri, e sul ragionamento, che impegna in un dialogo serrato maestri e allievi.
Con lo studio dei Veda gli allievi apprendono oltre ai precetti religiosi anche le regole della grammatica e conoscienze geografiche e astronomiche, comunque finalizzate ad un uso prevalentemente religioso. Il percorso formativo prevede un'istruzione familiare dopo la quale l'allievo viene affidato al maestro cui deve rispetto più che al suo stesso padre. L'istruzione ovviamente varia a seconda della casta di appartenenza e il percorso di studio è completato da chi è destinato a diventare un bramino.
BUDDHISMO:
Dal VI secolo a.C. si diffonde in India un'altra religione, a opera di Siddharta Gautama(565-486a.C. ca), detto il Buddha, cioè il "risvegliato". Buddha, un giovane principe indiano, insegna un percorso di purificazione, attraverso il quale l'individuo deve emanciparsi dai bisogni materiali e approdare al nirvana, una condizione di assenza, desideri e dolori. Inoltre, in questo percorso, l'anima si libera dal ciclo delle reincarnazioni per fare ritorno al Tutto, cioè all'insieme indifferenziato della Natura.
Al contrario di quella induista, l'educazione buddhista è aperta a tutti, indipendentemente dalla casta, dal sesso e dall'età, e non viene più impartita in sanscrito,ma in un linguaggio che può essere compreso da tutti. Rimane centrale però,come nell'induismo, il rapporto allievo-maestro e la finalità religiosa. I testi di riferimento sono opere ispirate dalla predicazione del Buddha. Nei monasteri legati dai templi, nei quali s'impartisce l'educazione,vengono accolti anche laii non destinati al sacerdozio. Con il tempo, si sviluppa quindi anche una cultura laica, e un numero sempre più grande di allievi usufruisce dell'istruzione primaria e, in misura minore, di quella superiore.
è la religione più antica,risale all'invasione dell'India da parte degli Arii intorno al 2000a.C. Un concetto fondamentale dell'induismo è la reincarnazione. Alla morte del corpo l'anima si reincarna in un altro essere vivente in un ciclo vitale senza fine. I testi sacri dell'induismo sono i Veda, sui quali si basa la formazione dei sacerdoti induisti, i bramini, che costituiscono una delle quattro caste fondamentali. I Veda sono stati trasmessi oralmente fino al VIII secolo d.C., e perciò fino a quel momento anche l'educazione si è sviluppata senza la scrittura. Anche in seguito si è basata sostanzialmente sul metodo mnemonico, adottato per ricordare i testi sacri, e sul ragionamento, che impegna in un dialogo serrato maestri e allievi.
Con lo studio dei Veda gli allievi apprendono oltre ai precetti religiosi anche le regole della grammatica e conoscienze geografiche e astronomiche, comunque finalizzate ad un uso prevalentemente religioso. Il percorso formativo prevede un'istruzione familiare dopo la quale l'allievo viene affidato al maestro cui deve rispetto più che al suo stesso padre. L'istruzione ovviamente varia a seconda della casta di appartenenza e il percorso di studio è completato da chi è destinato a diventare un bramino.
BUDDHISMO:
Dal VI secolo a.C. si diffonde in India un'altra religione, a opera di Siddharta Gautama(565-486a.C. ca), detto il Buddha, cioè il "risvegliato". Buddha, un giovane principe indiano, insegna un percorso di purificazione, attraverso il quale l'individuo deve emanciparsi dai bisogni materiali e approdare al nirvana, una condizione di assenza, desideri e dolori. Inoltre, in questo percorso, l'anima si libera dal ciclo delle reincarnazioni per fare ritorno al Tutto, cioè all'insieme indifferenziato della Natura.
Al contrario di quella induista, l'educazione buddhista è aperta a tutti, indipendentemente dalla casta, dal sesso e dall'età, e non viene più impartita in sanscrito,ma in un linguaggio che può essere compreso da tutti. Rimane centrale però,come nell'induismo, il rapporto allievo-maestro e la finalità religiosa. I testi di riferimento sono opere ispirate dalla predicazione del Buddha. Nei monasteri legati dai templi, nei quali s'impartisce l'educazione,vengono accolti anche laii non destinati al sacerdozio. Con il tempo, si sviluppa quindi anche una cultura laica, e un numero sempre più grande di allievi usufruisce dell'istruzione primaria e, in misura minore, di quella superiore.